Saturday, March 29, 2014
MADOI'S 3 DAYS BIRTHDAY
Dal 26 al 29 Marzo. Così durava il compleanno di Madoi. Non avendo mai saputo, per certo, la data vera. Nel 1925, anno della sua nascita in una
remota campagna, non venivano subito registrati i nuovi "pesi", cioè i bambini che nascevano nonostante le condizioni disagiate delle
famiglie. Nulla di più eccitante per Madoi. Un compleanno protratto per un minimo di 3 giorni. Luci, suoni, feste, regali. Un bambino piccolo non
sarebbe stato più felice. E poi, non da poco, l'astensione giustificata, protetta dal clima e dai ritmi di una festa ininterrotta, dai suoi
pathos creativi, dal suo doversi ricordare sempre che quell'arpia che si nascondeva sotto le sembianze eteree dell'arte lo aveva intrappolato
in un percorso difficilissimo per tutta la vita. A un certo punto, alla fine di quello che lui giudicava una situazione insostenibile, in cui pensava di
aver dato tanto, forse il tutto a lui noto, ha stupito tutti con questo disegno. Un presagio? Un avvertimento? Forse. Di fatto dopo pochi mesi, ai primi
di Marzo del 1976, non c'era più.
Non ha neanche atteso il suo nuovo lungo compleanno. Boh.
From March 26 to March 29. A long lasting 3 days birthday. As in the year of his birth, 1925, in a village lost in a rural countryside, the newly
"burdens" , i.e. the children born in needy families were not registered in due time. Nothing more exciting for Madoi. A birthday lasting for at least
3 days. Sounds, laughters, music, presents and endless parties. A little child would not have been happier. And more, the best present was his artistic
inactivity, justified and protected by the festive moods and by the incessant schedule of parties, a sort of limbo where he could forget his creative
pathos and that dreadful Harpy hidden behind the fascinating sembiance of his Art, the same one who took him prisoner since the very first years of his
life. After some 50 years, at the end of something he arrived to think as an unbearable situation, Madoi, judging to have done his most and his best,
at his knowledge, left us speechless with this drawing. An omen? A warning? May be. For sure, after few months, in March 1976, Madoi was no more with us.
He didnt even wait for his next long birthday. Boh.
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Thursday, March 13, 2014
WE SHOULD BE SERIOUS, TODAY
Dovremmo essere seri, oggi. Ma non ci va. Anche se è il 13 Marzo, da troppi anni una data dedicata a Madoi, cioè il giorno in cui il mondo ci
è collassato addosso cambiandoci prospettive, spazzando via speranze e mettendoci di fronte ai nostri limiti. A tutto questo abbiamo posto rimedio,
siamo sopravvissute, abbiamo avuto vite mediamente meravigliose, abbiamo raggiunto e superato sogni erroneamente ritenuti irraggiungibili e non abbiamo
più da tempo voglia di piangerci addosso e di rimpiangere nessuno. Questo disegno, uno degli ultimi di Madoi, contiene di fatto un suo
messaggio, un classico del suo impartirci insegnamenti di vita. Provate a non ridere guardando gli occhi gialli di questo stupido gatto
.
We should be serious, today. But we dont feel like that, not even if today is March 13, a date considered as the one linked to Madoi, the day when all
the world collapsed on our heads, changing forever the perception of our future, sweeping away all our hopes and forcing us to face our limits. We took
care of all this. We have survived, we have had and still have wonderful lives, we reached and exceeded dreams we wrongly considered as unreachable and we
are not in the mood for crying over past and/or having any sort of regrets. Not anymore, at least. This drawing, one of the last of Madoi, has an implicit
message, his classic way to drop his pearls of way of living. We dare you not to laugh looking into the yellow eyes of this stupid cat.
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