Friday, December 20, 2013
MERRY CHRISTMAS, FROM SECOND LIFE
La FIWM, Fondazione Isabella e Walter Madoi e il MISA, Madoi International Space of Arts in Second Life sono una realtà consolidata da
molti anni. Sembra un controsenso usare la parola realtà riferita ad un contesto virtuale. Ma così è, perché è
una realtà che la nostra sede, in questo spazio senza i limiti imposti da umane possibilità, venga visitata da migliaia di persone
da tutto il mondo.
Con i nickname più estrosi e aspetti avatariani altrettanto strani si presentano ogni giorno curatori d'arte, critici, artisti o
semplici curiosi che, nell'arco continuo di 24 ore si susseguono in visita accolti dai nostri segretari virtuali che ne registrano
l'accesso, lasciando spesso messaggi molto gratificanti nel Guest Book.
E noi ne siamo liete, e siamo anche sicure che Madoi si sarebbe divertito un sacco. Perché solo persone un pò fuori di testa, come
noi del resto e tutto l'immenso popolo di Second Life avrebbero potuto pensare, prendere in considerazione, e poi progettare,
dedicarsi ad un progetto cosiagrave; ardito come riprodurre tutti i nostri sogni, desideri, voli nei colori della nostra fantasia in questa dimensione,
tutti dedicati a Madoi e al suo essere sempre e comunque presente nelle nostre vite.
È' come aver scelto una stella la più bella o un pianeta sconosciuto e lontano sperso nella galassia e aver deciso che era lì,
proprio in quel posto fuori dal nostro mondo, nell'atmosfera rarefatta e piena di colori dove non possano arrivare per problemi di
altitudine e mancanza di fantasia nemmeno i corvi che ci perseguitano con le loro mestizie e piccolezze e di cui ci siamo veramente stufate.
Questa dimensione, un poco folle, molto onirica, strategicamente posizionata a metà strada tra il nostro pianeta e l'infinito, è
per noi diventata un punto di incontro con Madoi, per evitargli di scendere fin qui dove troverebbe tutto insopportabile.
FIWM, Fondazione Isabella e Walter Madoi and MISA, Madoi International Space of Arts, are now a well established real fact in Second Life.
It could be considered a nonsense, daring the word "real" referred to a virtual context. But that's the way it is, being a fact that our
Foundation and the annexed Misa we set up in this space free of the limits imposed by human possibilities are visited by thousands of people
from all over the world.
Named by the most inventive nicknames and hidden behind avatarian aspects even more fanciful, art curators, critics, artists or simple
visitors at any time of day and night are welcomed by our virtual Secretaries who take care of the registration of their access and of filing
their appreciating messages in our Guest Book. And we are glad and proud, and we are quite sure that Madoi too would be head over heels in love
with seeing all this. Just someone out of mind, as we actually are, as well as the immense people of Second Life, could dare to think of, to
consider and then realize, devoting time and energy to a project so crazy as to reproduce all our dreams, desires, flights into the colors of
our fantasy in this dimension and all this in the name of Madoi and of his being always and anyhow present in our life.
It is like having selected a Star, the most beautiful one, or an unknown and faraway Planet lost in the Galaxy, and having decided that it had
to be there, in that place out of our world, in the rarefied atmosphere full of colors, out of reach of the ravens due to altitude problems
and their lack of fantasy who keep on pestering us with their sadness and trifles and of which we really are fed up.
This dimension, a bit crazy and very dreaming, strategically located midway between our planet and the infinite space, has become for us a
meeting point with Madoi, to spare him to come down here where he would find now that everything and anything has become in the meantime
unbearable.
|
|
Volevamo creare, e l'abbiamo fatto, un posto magico, dove Madoi si potesse nuovamente esprimere, con il meglio del meglio della sua vita,
della sua arte, delle sue passioni, con tutte le sue più importanti opere perfettamente riprodotte e la sua storia raccontata.
Stiamo tentando di mostrarvela, questa nostra meraviglia di cui andiamo molto orgogliose.
Naturalmente con queste immagini non potete viverla, non potendo spaziare negli ottomila metri quadri dell'intero progetto. Se mai voleste
unirvi alla nostra follia, vi trovereste, sotto le sembianze dell'avatar che vi sareste scelti, all'interno di uno spazio immenso e avreste
l'impressione come di respirare le opere che qui vedete riprodotte. In attesa che ciò più o meno avvenga, proviamo a
raccontarvelo.
We aimed to create and we did it a magic place, where Madoi could feel home again, finding here the best of the best of his life, of his
art, of his passions, enveloped by all his most important creations perfectly reproduced and his story truly narrated.We are trying here to show
you this wonder of which we are so proud. These images are not enough to make you feel the sense of it, not having the possibility to wander in
the eight thousands square meters of the whole project. Should you ever like to join us in our fit of madness, with the Avatar look you would
have chosen, you would have a great time inside this immense space and you would sense the incredible sensation of even breathing the artworks
you see here. While waiting that this could more or less happen, we are doing our best to assist you in this prequel.
|
|
La FIWM, la Fondazione espone il meglio della collezione di opere Madoi avute in dote al momento della sua costituzione. Lo spazio dedicato
alla Biografia racconta di Madoi, nelle fasi principali della sua vita, mentre la Fondazione, come Istituzione, si racconta con le immagini degli
eventi e manifestazioni patrocinati e sponsorizzati dal momento del nostro risveglio Madoiano, nel 2002. Un mini book store raccoglie le nostre
produzioni di cataloghi, volumi. Notevole il red book Madoi, una produzione virtuale consultabile online.
FIWM, the Foundation shows the best of the collection of Madoi's artworks received at the time of its establishment, in 2007. The Biography area
narrates of Madoi, of his life as a person and artist, and the Foundation, as Institution, is shown by the many Events and Exhibitions patronized
and sponsored since our personal awakening as far as Madoi's art is concerned around 2002. A mini book store contains our production of
catalogues and books. Amazing is Madoi's Red e-Book, a FIWM production.
|
|
|
Il MISA, Madoi International Space of Arts, è nato come logica conseguenza del patrimonio genetico della Fondazione. Qui sono raccolti,
sezionati, magnificati, i progetti di vita/arte di Madoi, quelli che ha amato di più e che hanno lasciato un segno nelle memorie e tuttora ne
sono testimonianza.
MISA, Madoi International Space of Arts, was born as a natural sequel of the Foundation. In this space we have collected, fragmented and
magnified the favourite projects of Madoi's life/art, the ones he loved most, the ones we could never forget.
|
|
Le opere singole più intense sono spalmate a tutto spazio nella grande Hall di ingresso. Dipinti a olio, disegni, sculture, il periodo
dell'Oriente e il lungo passaggio alla Torre, che non era solo lo studio di Madoi, nella sua ultima fase milanese, ma il suo rifugio, il luogo
a pari merito con Sesta dove hanno avuto origine i progetti più speciali, più sofferti e anche quelli non realizzati.
We have selected the most intense single artworks, spreading them full size in the wide entrance Hall. Oil paintings, drawings, sculptures,
the Oriental phase and the best of Madoi's production during the long period at the Tower - which was not only his atelier in his latest milanese
phase, but his den and the place he loved most as well as Sesta where his most special projects had seen the light, the ones he nurtured and
others which could not be completed.
|
Un autoritratto di Madoi giganteggia in fondo a questo spazio, a firma, a ricordo di tutti i momenti che hanno dato vita a queste creazioni.
A self portrait of Madoi towers over this space, as signature, memento of all the stories, sad or happy ones, that gave origin of these
creations.
|
|
|
Salendo ci si trova immersi nei suoi progetti, compiuti e incompiuti. Si entra a Sesta, il paesino che ha dipinto, si vivono i momenti
più intensi della Vetrata di Torino, del Monumento alla Sofferenza, della grande abside affrescata a Parma e molto altro. Ogni tema ha
un suo spazio, con grandi pannelli a commento, una nostra testimonianza di quei periodi e brani tratti dai diari di Madoi. Pure noi,
cresciute a pane e arte, abituate nel bene e nel male alle espressioni di arte e vita di Madoi, rimaniamo stupite, colpite, ogni volta che
ci avviciniamo a tanto pathos, a tanta struggente interpretazione di vita. Non ci abitueremo mai.
Going up on the second floor, visitors are enveloped in Madoi's projects, the fortunate ones and the others that could not see their
realizations. Visitors can enter Sesta, the small village Madoi painted in 1964, can breath the most intense moments of the Vetrata in Turin,
of the Monumento alla Sofferenza, of the great Apse painted in fresco in Parma and a lot more. Each one has its space, with wide panels
filled with our comments and scripts coming from Madoi/apos;s diaries. Even us, grown up eating art as daily dessert, having witnessed any sort
of Madoi's art/life expressions, are still astonished, moved in approaching to such a pathos, to Madoi's poignant interpretation of life. We
will never get used to this.
|
|
|
Bello, vero? Ce lo diciamo da sole. Non sappiamo neppure come abbiamo fatto, a progettare, realizzare, ad acquisire le necessarie conoscenze
tecniche affinchè tutto fosse più che perfetto, tutte le opere riprodotte in scala ottimale per riempire gli spazi che comunque dovevano
rispettare gli standard del terreno virtuale acquisito. E poi la scelta dei materiali che, anche se virtuali, ha necessitato studio e
ricerca, oltre al relativo costo espresso in Linden, la valuta locale, che tradotta in dollari americani sempre soldi sono. Ma il rivedere
questo posto, che visitiamo ogni giorno, per incontrare gli ospiti e portarli in tour guidati, organizzare eventi o semplicemente per ritrovarci
in questa magia, ci ripaga di tutto, ci apre il cuore, ci fa stare bene, ci mette a posto con i doveri che ci siamo imposte. Pur non essendo ancora
il nostro possibile, ci si avvicina molto.
Amazing, isn't that so? Yes, it is, We don't even know how we could do it. As if by magic, we started with this project learning step
by step, mastering in technical knowledge as if we did it all our life long, till the ultimate result that we wanted to be nothing less than perfect.
All the artworks are reproduced with the right scale to fill all the standard sizes of the virtual ground we bought. Then came the
selection of the materials that, even if virtual needed a long study and research, besides their costs, expressed in Linden the Second
Life official currency that once exchanged in US dollars became real money. But being part of all this, as we visit it daily to meet with our
guests and take them around the place, or to organize Events or simply for the pleasure to stay inside this magic, is the best reward we could have.
It opens our hearts, it makes us feel good, we sense a completion with our duties. Even though it may not reach the top of our possibility, it's near
enough.
|
|
È da questo posto, pazzo, virtuale e pertanto infinito e magico, che vogliamo augurarvi che tutti i vostri desideri possano avverarsi nel
nuovo anno, che vogliamo credere possa essere meraviglioso.Se vi fa piacere venire qui a trovarci, entrate in waltermadoi.com, bottone Fondazione poi
Second Life e seguite le istruzioni.Marly Giha (a sinistra, alias Annamaria Madoi), Freeka Vella (a destra, alias Laura Madoi)
It is from here, from this crazy virtual place, infinite and magic, that we wish you that all your desires could come true in the new year, that
we want to believe could be wonderful.Should you be willing to visit us here, enter waltermadoi.com, click on Foundation, then Second Life and follow
the instructions.Marly Giha (left, alias Annamaria Madoi), Freeka Vella (right, alias Laura Madoi).
|
|
Wednesday, December 11, 2013
CHRISTMAS TIME
Ai tempi di Madoi: un incubo. Non tanto nel periodo sino al 1963. Oltre a essere piccoline, questa prima fase di nostra vita era considerata a.s. -
avanti
Sesta.
Quella a cui ci riferiamo è l'era d.s. dopo Sesta.
Per chi non lo sapesse, Sesta è tuttora un piccolo borgo nell'alto Appennino parmense, di cui Madoi si era appena impadronito dipengendone
tutte le superficie possibili. Proprio quando stavamo assaporando i primi glam Christmas parties della nostra vita, nell'era d.s. nulla poteva
venir pensato al di fuori di Sesta, a quei tempi, come ora, abitata da neanche 20 anime, età media 80. Quindi trasferte obbligate da Milano
ogni week end, su sino al Ventoso ' ex fienile diventato residenza storica di Madoi che ancora non funzionava completamente, cioè un freddo
mortale e che spesso doveva venir raggiunto a piedi, dopo un paio di kilometri nella neve cariche solo noi di ogni sorta di beni di
conforto, privilegio che non potevamo spartire con nessuno. Sepolte dalla neve in orrende mise con scarponi e golfoni al di là di ogni
tentazione, amici nostri zero (ci saremmo vendicate in seguito), dovevamo far fronte ad un flusso continuo di orde di guests di ogni tipo,
tutti da accudire, ospitare, sfamare. Sesta, ormai resa da Madoi una sua personale ed esclusiva galleria d'arte, ha attirato sin da subito
19631964 appunto molti visitatori da ogni dove. Invitati o meno, gli ospiti venivano accolti con entusiasmo da un Madoi felice come non mai
di veder accrescere la sua corte, fornendogli così spunto per sempre nuovi festeggiamenti, in questo paesino reso magico come una cartolina di Natale.
Il tutto iniziava ai primi di Dicembre e si protraeva ben oltre l'Epifania, complice un mood di perenne festa, di magico environment, di gioioso
stare e di strade dichiarate, da Madoi, impraticabili, ma solo in discesa. Ma Natali così travolgenti, entusiasmanti e felici non ne abbiamo avuto mai
più. Ci manchi.
Christmas Time
Back to Madoi's times, a real nightmare. Not so much till 1963. Besides being just out of childhood, this first phase of our life could be considered
b.s before Sesta. Then came the a.s after Sesta era. For the ones who doesnt know what Sesta represented in our lives, it was, and still
is, a small village in the highlands of Parma invaded by Madoi's paintings spread all over the possible places. Just when we were tasting the excitments
of the first glam Christmans parties of our life, with the upcoming of the a.s era nothing could be planned, envigased or dreamed of outside Sesta,
in those times, as now, unhabited by some 20 human souls, average age 80. So we had to accept forced transfers from Milan every single week end, up to
Il Ventoso an ex barn who became the favourite residence of Madoi not yet in full gear, i.e. freezing cold and which had to be reached on foot
for miles in the snow carrying tons of goods, a privilege we couldnt share with noone else. So up and down in bulks of snow in awful outfits like baby
bears, no friends (we would have had our revenge later on), while welcoming, taking care of and feeding hordes of guests of any kind flowing over.
Sesta, suddenly famous as Madois private and exclusive art gallery, attracted since the very start 19631964 - hundreds of visitors from
anywhere. Invited or non invited, guests were welcomed by Madoi as happy as a child of having daily suppliers of fresh supporters at his Court, granting
so new reasons for new parties, in this little village, magic as a Christmas card, at the end of the civil world.
This personal nightmare started at the beginning of December, lasting well over Epiphany, thanks to a mood of never ending parties, of magic environment,
of joyous well being and of roads always considered too dangerous, just in going downhill, by Madoi. The truth is that we never had Christmas so
overwelming, amazing and happy like those ones. We miss you.
|